La casa automobilistica Honda ha accettato di vendere la sua fabbrica di automobili in Gran Bretagna. La fabbrica di Swindon è l’unica fabbrica dell’azienda in Gran Bretagna. Honda prevede di vendere l’impianto a Panattoni, una nota azienda di logistica. La notizia è stata resa pubblica da un portavoce della Honda.
Secondo quanto riferito, Panattoni intende investire pesantemente nello stabilimento. Lo stabilimento automobilistico è grande e un luogo privilegiato per le opportunità di investimento. Honda è una casa automobilistica giapponese, responsabile di circa un decimo delle auto prodotte ed esportate in Gran Bretagna.
La vendita dell’impianto comporterebbe la perdita di più di 3000 posti di lavoro.
Secondo i dati, la vendita dell’impianto Honda costerà a più di 3.000 persone il loro lavoro nell’azienda. Honda ha annunciato che interromperà la produzione nel suo stabilimento nel Regno Unito nel 2019, e ha deciso di vendere l’impianto nel 2020. La casa automobilistica ha lottato per fare ricavi in Europa.
Honda ha detto che la sua decisione di lasciare la Gran Bretagna non è legata all’uscita del paese dall’UE. L’azienda ha detto che attualmente stava cercando di concentrare i suoi sforzi di produzione nei paesi dove vende la maggior parte delle sue auto. Panattoni investirà fino a 965 milioni di dollari nello stabilimento e lo trasformerà in una società di logistica.
L’investimento della Panattoni creerà posti di lavoro in Gran Bretagna
Il gigante della logistica ha anche detto che la creazione di posti di lavoro fa parte dei suoi piani di investimento. L’investimento nello stabilimento inizierà non appena Honda si ritirerà definitivamente dall’impianto. Si stima che Honda completerà lo smantellamento dell’impianto nel 2022.
Honda non è l’unica azienda a lasciare la Gran Bretagna. Aziende elettroniche come Sony e Panasonic hanno recentemente deciso di spostare la loro base operativa dalla Gran Bretagna all’UE. Hitachi ha anche posticipato un progetto di energia nucleare quando la Brexit è stata finalizzata. Questa decisione non è inaspettata, dato che il target dell’azienda era costituito da cittadini europei.